venerdì 4 maggio 2007

Lo Scampolo

La vetrina è coloratissima di scampoli per i saldi di fine stagione. Vorrei quel tagli di stoffa a righe giallo e verde. Che ne dice sarà adatta per foderare la cuccetta della mia cagnolina? La signora si rivolge al commesso anziano che sta mettendo in mostra gli ultimi scampoli. Certamente signora, quello è di puro cotone, le farà una buona riuscita, oppure c’è l’altra stoffa a quadri rossi che è molto carina e sarebbe adatta a…. La voce dell’uomo è gentile e premurosa ma lo sguardo è spento e triste. Ho deciso. Prendo lo scampolo verde e giallo, dice la signora ed entra nel negozio, con la cagnolina al guinzaglio. L’anziano commesso la segue con passo pesante e strascicato. Qualcosa gocciola e lascia una scia appiccicosa sul pavimento. Anche la signora sente del bagnato sul piede. Accidenti! La confezione d’uova, poco prima acquistata deve essersi rotta e dall’interno della busta, l’albume miseramente impiastra il lucido del pavimento. Mi dispiace immensamente avervi combinato questo guaio, si scusa la signora costernata: Non si preoccupi signora, non è niente si rimedia subito! La voce giovanile e un tantino affettata del capo-commesso, cerca di togliere dall’imbarazzo la cliente, mentre come per magia una ragazza appare con strofinaccio e spazzolone e comincia a pulire la scena incriminata. Prima però mette la busta ancora sgocciolante fuori dal negozio. Nel frattempo l’anziano commesso ha confezionato il pacchetto con lo scampolo ed avviandosi alla cassa urla: “Quindicimila” per un attimo quella parola rimane sospesa nell’aria, poi come un sibilo sfreccia da uno scaffale all’altro, da un tessuto all’altro, come un canto di vittoria da tempo atteso. La signora paga e soddisfatta dell’acquisto sta per uscire, quando il capo-commesso imperiosamente apostrofa l’anziano; Sbrigati, aiuta la signora, prendi una busta pulita e mettici dentro quelle uova. L’uomo, cosi sollecitato cerca di muoversi più velocemente che può. E’ maldestro e si vede, non riesce a chinarsi, la cliente ha tanta pena per lui e pensa che ai suoi tempi è stato uno stimato e ricercato commesso, ed ora, causa la vecchiaia e la necessità è temuto con palese misericordia e per di più umiliato. Mi dispiace, lasci stare, faccio io, mormora con un filo di voce la signora e se ne va, con un nodo di tristezza nel cuore.

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